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giovedì 1 dicembre 2016

SULLY (2016) DI CLINT EASTWOOD


A quasi 87 anni Clint Eastwood di ritirarsi non sembra avere proprio l'intenzione. Alla lunghissima lista di film che portano la grande firma del Californiano dagli occhi di ghiaccio aggiungiamo Sully, tratto dalle memorie del pilota di linea Chesley Sullenberger scritte insieme al giornalista Jeffrey Zaslow intitolate Highest Duty: My search for what really matters. Non il solito bio-pic, Sully incentra la propria trama su un particolare avvenimento della vita di Sullenberger: l'ammaraggio nel fiume Hudson del volo US Airways 1549 del 15 gennaio 2009, primo e unico caso (finora) in cui nessuno tra equipaggio e passeggeri abbia perso la vita. 


Il caro vecchio Clint è un maestro nel girare questo tipo di film (ricordiamo, tra i più recenti, J Edgar, American Sniper e Jersey Boys). E anche in questo caso ci regala un'opera fantastica, senza apparenti difetti, che, oltre ad illustrare impeccabilmente l'avvenimento in sé, ci riporta alla mente fatti che hanno segnato la storia americana e mondiale (leggi: 11 settembre 2001) con dei veri e propri quadri dipinti con la macchina da presa (fotografia, come al solito, curatissima), oltre a rappresentare anche una critica abbastanza feroce a quello che sono diventati oggi i media e all'inumanità che pervade i consigli di amministrazione e tutto ciò che ruota intorno a loro, contrapposta al comune pensare popolare e all'umanità dei protagonisti.


Se da una parte Sully (qui interpretato magistralmente da un sempre bravissimo Tom Hanks) viene considerato dalla gente un eroe che ha salvato la vita di 154 persone, la Compagnia Aerea per la quale lavorava in tutta risposta gli fa un processo imputandogli il fatto che, stando alle simulazioni di volo computerizzate effettuate dopo l'evento, vi fossero alternative molto più sicure rispetto all'ammaraggio, e quindi quella sua manovra, seppur andata a buon fine, era passibile di punizione e conseguente radiazione, e i media, accodandosi alla polemica, ci marciano alla grande. 


Il film è un concentrato di emozioni, immagini perfette, per non dire sublimi, dialoghi profondi e mai scontati. Un'ora e mezza in cui distogliere l'attenzione dallo schermo è praticamente impossibile, tanto è semplice e chiara la narrazione degli eventi. Tom Hanks e Aaron Eckhart (che interpreta il secondo ufficiale del volo Jeff Skiles) sono calati in maniera pressoché perfetta nei personaggi e reggono benissimo la scena, quasi interamente a loro dedicata, e risultano altrettanto perfetti anche dal punto di vista psicologico. 


Clint Eastwood va diretto al punto, senza inutili orpelli narrativi, e ci offre un'opera (primo film, tra l'altro, girato interamente in IMAX) asciutta, pulita, scorrevole, ma che colpisce esattamente laddove deve colpire, al cuore e alla mente. Chi si aspetta di rivedere in Sully un nuovo Flight (di Robert Zemeckis con Denzel Washington) può anche iniziare a mettersi il cuore in pace perché Sully gli è nettamente superiore praticamente sotto ogni punto di vista..  
Il film è da oggi nelle sale e siete caldamente invitati ad andare a vederlo perché è semplicemente meraviglioso
Voto: 9/10
Luca Cardarelli.


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