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martedì 28 giugno 2016

PASSO FALSO DI YANNICK SAILLET


Riprendono, dopo un attimo di pausa per motivi di lavoro, le anteprime stampa.
Oggi tocca ad una pellicola nata da una coproduzione italo-francese che mescola al suo interno i generi guerra e thriller, un po' sulla falsariga di Buried, film che salì agli onori della cronaca in quanto ambientato quasi interamente in una cassa sotterrata e il cui protagonista pare fosse Ryan Reynolds (o, insomma, così recitava la locandina).



In Passo Falso (Piégé), così si intitola il film di cui vi sto scrivendo, il protagonista, il Sergente Denis (Pascal Elbé) è l'unico sopravvissuto ad un'imboscata subita da un gruppo di soldati francesi nel bel mezzo del deserto dell'Afghanistan.


Dopo essere riuscito a mettersi in salvo, si trova nella scomodissima situazione in cui non può più muoversi per aver messo il piede su una mina, davanti ad un camion pieno di eroina e con una donna imbavagliata ed immobilizzata nei piedi e nelle mani.
Passerà quindi un giorno e una notte in piedi, senza possibilità di muoversi, sperando che gli artificieri lo raggiungano e lo mettano in salvo.


Nonostante il basso budget a disposizione il Regista Yannick Saillet è riuscito ad assemblare un film godibilissimo che tiene sulle spine lo spettatore quasi per l'intera sua durata (meno di 80 minuti) e che si risolve solo all'ultimissima scena. In film come questi, nei quali la staticità della scena è uno degli elementi preponderanti, è molto facile scadere nella noia, ma Saillet è stato molto abile ad aggirare l'ostacolo sia scendendo sotto l'ora e mezza di durata del film sia usando sapientemente diversi espedienti registico-narrativi:


la Fotografia utilizzata è uno di questi e si addice a questo genere di film: contribuisce ad appesantire l'atmosfera già carica di pathos e ansia grazie alla storia che si racconta. Inoltre i numerosi primi piani sul protagonista e i numerosi stacchi sugli elementi disposti davanti a lui con, sullo sfondo, l'angusto e mortifero deserto Afghano, non fanno altro che caricare ulteriormente di suspence e indecifrabilità questo moderno One Man War-Thriller che costituisce una valida, seppur non supportata da un'adeguata campagna pubblicitaria da parte dei media, alternativa allo stanco e ripetitivo cinema di guerra americano.
Pellicola da non perdere.
Voto: 7,5.
Luca Cardarelli.    





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